Ristorante da RUFFINO | ![]() ![]() ![]() ![]() |
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a Domaso (CO) |
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Arrivati sul posto, che non è di facile localizzazione, infatti si trova
all’interno di un piccolo vicolo che
tortuosamente risale dalle sponde del lago fin su sulla montagna, non
spaventatevi si tratta di risalire solo 10m dal lungo lago.
Siamo entrati all’interno di un piccolo cortile dove siamo stati accolti
e messi a sedere al tavolo precedentemente prenotato, è bene d’estate
prenotare un tavolo all’esterno in modo da poter godere della brezza
serale.
E’ preferibile frequentare il locale per una cena anziché per un pranzo
e con una simpatica compagnia, non portate con voi
gente a cui non piace il pesce, per mangiare una bistecca potete
restare a casa vostra eretici!!!. La gentile signora ci ha consigliato, come già aveva fatto il Vecio, per iniziare un antipasto di pesce di lago così composto:
Agone secco, scaldato sulla piastra
Agone in carpione, trattasi di pesce precedentemente fritto e poi
messo sotto aceto con particolari erbe che crescono sui monti che si
affacciano sul lago.
Filetto di lavarello in carpione.
Per il primo piatto abbiamo scelto un altro piatto tipico: ovvero del riso
con il pesce persico, piatto da leccarsi i baffi per i sei mesi
successivi.
Non credevamo ai nostri occhi quando la Signora ci ha portato questo
enorme piatto da portata ricolmo e sottolineo ricolmo (di brutto) di uno
squisito riso fumante condito con una quantità indescrivibile di burro
fuso e formaggio , il tutto
ricoperto da dei altrettanto prelibati filetti di pesce persico dorati da
una sapiente frittura.
L’allegra combricola ne ha mangiato due piatti (abbondanti porzioni) a
testa. Per
il secondo si è optato per una frittura di circa 10000
alborelle,
anche questo piatto molto semplice, ma dalle grandi soddisfazioni
culinarie.
I nostri eroi che iniziavano ad avere la pancia piena sono stati
ringraziati da alcune alborelle rimaste nel piatto, sopravvissute alla
libagione, perché così hanno potuto tornare a nuotare liberamente nel
lago.
A riguardo esiste una leggenda che i vecchi pescatori raccontano ai
turisti tedeschi, che come le cavallette popolano la sponde del lago.
Si narra che l’alborella nasca già infarinata pronta per la frittura e
che una volta pescata non abbia pace finche non ha la possibilità di
gettarsi da sola in un “lago” d’olio bollente; provare per credere.
Qualcuno per secondo ha provato l’agone alla griglia e è rimasto
ampiamente soddisfatto, da non dimenticare che è possibile gustare anche
del filetto di lavarello alla piastra.
Il tutto è stato accompagnato dal discreto vino bianco
locale.
Il caffè finale non è stato rifiutato, qualcuno è riuscito a mangiarsi
pure un tartufo. Il tutto per poco più di £ 40.000. TnT |
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